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NEWS Cane in carcere! Ha il permesso di visitare a colloquio il suo padrone detenuto a Bologna



E' una femmina di American Staffordshire e si chiama Caterina. E' il primo cane, nella storia del carcere di Bologna, che potra' oltrepessare le sbarre della Dozza per far visita al suo padrone, un ragazzo 24enne italiano, detenuto ma in attesa di giudizio. Il caso e' stato seguito da Alessandra Alberti, praticante dello studio legale Bolognesi, che a fine ottobre ha depositato la richiesta alla direzione della Dozza.

I vertici del penitenziario, spiega Alberti all'Adnkronos "hanno accolto l'istanza che avevamo presentato in base al legame affettivo che intercorreva tra il giovane e il suo cane, anche perche' i due convivevano prima dell'arresto". Il detenuto, infatti, aveva piu' volte chiesto ai suoi legali di ottenere un permesso speciale per poter rivedere il suo animale.

Ad accompagnare Caterina in carcere sara' la compagna del 24enne, che attualmente si prende cura della cagnetta, rimasta sola dopo la separazione dal suo padrone. Molto probabilmente, l'incontro avverra' a fine mese, durante la 'festa delle famiglie' che la casa circondariale organizza periodicamente per ricongiungere, per un giorno, i detenuti ai loro cari. Questa volta, dunque, tra gli ospiti ci sara' anche Caterina.

 

Quella dell’incontro in carcere tra padrone e cane è un’esperienza vissuta da non pochi detenuti.

Tra i casi più eclatanti quello del boxer Lola che nel 2008 ha potuto riabbracciare il suo proprietario, nel carcere di Livorno, dopo mesi in cui l’animale, a causa della detenzione dell’uomo e dunque della sua assenza da casa, non mangiava più e a detta del veterinario era depresso.
Sempre nel 2008 nel carcere umbro di Capanne, un allora trentenne condannato per l’omicidio di una donna, chiede e ottiene di poter rivedere il suo setter irlandese Red a cui è molto legato. È a Sollicciano, nel 2006 che, dopo cinque mesi di separazione, si incontrano un detenuto fiorentino e il suo doberman. Il detenuto ottiene l’autorizzazione dal direttore del carcere all’incontro perché depresso e preoccupato per la sorte capitata al cane dopo il suo arresto. L’animale, infatti era finito in un canile.

Forse il prima caso di “colloquio” detenuto-cane, e forse il più famoso, è quello che vide negli anni di piombo protagonisti Sergio Segio, leader di Prima Linea, e il suo pastore tedesco Igor. L’incontro avvenne nel febbraio 1986 nel cortile dell’aula bunker di Milano dove era in corso il processo d’appello a Prima Linea. Segio fu autorizzato dal giudice Guicciardini, animalista convinto e padrone anche lui di un cane, a rivedere Igor dopo otto anni, il tempo della sua latitanza.

 

Adnkronos

 


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