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NEWS Thomas, non vedente, corre la Maratona di New York con i suoi 3 cani Guida



 Thomas, 49 anni è un non vedente ma ha scelto di correre la maratona di New York con i suoi 3 cani guida. Una scelta importante di un uomo che non si arrende e che sceglie come migliori amici dei cani.

Ha perso la vista circa 30 anni fa. Ma la sua filosofia di vita è rimasta immutata: porta a termine quello che desideri nonostante tutto. E domenica scorsa Thomas è entrato nella storia come il primo non vedente a correre una mezza maratona, quella di New York, con un cane guida. Anzi con tre.

A compiere l’impresa con Thomas sono stati: Westley, un labrador nero che lo ha accompagnato per i primi 8 km, Waffle che ha percorso con Thomas altri 8 km e poi Gus (il cane guida personale di Thomas) che lo ha portato fino al traguardo. Il team ha finito in 2 ore , 20 minuti e 51 secondi.

cani guida per ciechi

«È stato bellissimo - ha raccontato Panek - Come corridore non vedente ho già portato a termine tutte le maratone più famose e importanti che si possono correre ma completare questa mezza maratona è stato un traguardo importantissimo perché ha segnato una pietra miliare nel mio lavoro di rendere la corsa più accessibile per le persone che non vedono». Secondo Panek correre accompagnati dai cani guida, invece che dagli umani (come di solito avviene) è un ulteriore passo avanti verso l’abbattimento delle barriere per gli atleti non vedenti.

Panek, che fa parte della International Guide Dog Federation (l’ente responsabile per lo sviluppo e il monitoraggio degli standard per i programmi di cani guida in tutto il mondo), è il direttore di Guiding Eyes for the Blind, che è attualmente l’unica scuola di cani guida al mondo che addestra i cani per accompagnare gli umani nelle corse. «I cani sono così abili nel fare questo lavoro - dice Panek - e inoltre sembra che si divertano molto. Insomma è una bella cosa per tutti». Ovviamente anche la sicurezza dei cani è prioritaria: per questo i tre labrador che lo hanno accompagnato domenica a New York si sono alternati, avevano acqua a disposizione durante tutto il percorso, ed erano costantemente super visionati da un team di veterinari.

corriere.it


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