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SALUTE DEL CANE Ascaridiosi del cane, una parassitosi intestinale comune



L’ascaridiosi è una malattia parassitaria molto comune nei cani ed è causata da un parassita chiamato toxacara canis. Il parassita viene trasmesso dalla madre ai cuccioli alla nascita o può essere contratto dall’esterno attraverso l’ingestione di feci contenenti le larve. Questa forma di parassitosi interessa principalmente i cuccioli e i cani al di sotto di un anno di età. Non si tratta di una malattia pericolosa, ma, se non curata in maniera opportuna può degenerare e portare alla morte del cane.

Tipologie di ascaridiosi nel cane
Gli ascaridi che possono infestare l’intestino del cane sono generalmente di due specie: il toxascaris leonina e il toxocara canis. Si tratta di parassiti simili a piccoli vermi che possono arrivare a misurare anche 10 o 12 centimetri di lunghezza. I parassiti restano nell’intestino del cane e non vengono espulsi se non in gravi casi di infestazione. L’unico modo per individuarli e diagnosticare l’ascaridiosi è attraverso l’analisi delle feci che contengono le uova. Dalle uova presenti nelle feci nascono le larve che vanno a infestare il terreno.

L’ascaridiosi dei cani può essere contagiosa nei cuccioli?
Nella maggior parte dei casi il contagio nei cuccioli avviene nel periodo prenatale. Il parassita viene trasmesso dalla madre. Perché la trasmissione della malattia avvenga, non occorre che la madre sia malata ma, basta che lo sia stato in passato. Le larve del parassita, infatti, possono restare in vita nella muscolatura della cagna per molti anni senza dare nessun segno, salvo poi riattivarsi durante la gravidanza. In questa fase le larve attaccano i feti attraverso il sistema circolatorio e si stabiliscono nel fegato fino al parto. Dopo il parto poi proseguono verso i polmoni, l’intestino, il cuore e la trachea. Nei cuccioli le uova nelle feci diventano visibili solo dopo il 22esimo giorno. I sintomi dell’ascaridiosi nei cuccioli sono la perdita di peso, la mancanza di appetito, coliche, addome gonfio, diarrea e tosse.

L’ascaridiosi canina nelle cagne incinte
Le cagne incinte non sviluppano nuovamente la malattia se non in rari casi in cui si assiste a una riacutizzazione del fenomeno dopo il parto. In questo caso la madre viene contagiata nuovamente dalle larve presenti nelle feci dei suoi cuccioli che non essendosi stabilite nell’intestino vengono eliminate.

Diagnosticare l’ascaridiosi del cane
L’ascaridiosi viene diagnosticata attraverso l’osservazione al microscopio di un campione delle feci del soggetto. L’esame è volto a individuare la presenza delle uova del parassita. All’esame coprologico si aggiungono l’analisi del quadro clinico e la presenza di eventuali sintomi.

Curare l’ascaridiosi del cane
In base alla gravità dell’infestazione l’ascaridiosi può essere curata a casa o necessita il ricovero. Nei casi di infestazione lieve il veterinario somministrerà all’animale una cura a base di vermifughi per uccidere i parassiti e aiutare il cane ad eliminarli con le feci. Nei casi di infestazione grave, invece, è necessario il ricovero per sottoporre l’animale ad una cura antielmintica e reidratante per via endovenosa. I trattamenti vanno ripetuti a intervalli regolari insieme alle analisi delle feci.
 


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