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SALUTE DEL CANE L'insufficienza pancreatica nel cane, diagnosi e cure



L’insufficienza pancreatica del cane (EPI) è una malattia che colpisce il pancreas esocrino, un organo fondamentale per il corretto funzionamento dell’organismo poiché è adibito alla digestione e all’assorbimento dei nutrienti. Nei casi di EPI gli acini pancreatici smettono del tutto di produrre la tripsina, l’amilasi e la lipasi, i tre enzimi deputati alla digestione di carboidrati, grassi e proteine ingeriti tramite l’alimentazione.
Questa malattia è causata generalmente dalla mancanza di cellule acinose che compongono il pancreas che, quindi, smette di funzionare. Il Pastore Tedesco e il Collie presentano una certa disposizione genetica a questo tipo di disfunzione.

Sintomi dell’ insufficienza pancreatica nel cane
I sintomi più evidenti dell’EPI sono l’appetito vorace associato a un eccessivo dimagrimento e a una forte diarrea.
Il dimagrimento è dovuto al fatto che i principi nutritivi presenti negli alimenti non vengono assorbiti dall’organismo nonostante il cane mangi in continuazione. La fame eccessiva è dovuta proprio al bisogno dell’organismo di nutrimento.
La diarrea, invece, è la conseguenza diretta del mancato assorbimento dei nutrienti che devono, quindi, essere espulsi mediante le feci. Le feci dei cani affetti da insufficienza pancreatica sono voluminose, soffici e si presentano gialle o grigie.
In alcuni cani, la fame eccessiva può causare episodi di coprofagia o di pica, ovvero, la tendenza, nel primo caso, a mangiare le feci o qualsiasi cosa trovi a propria disposizione, nel secondo a mangiare qualunque cosa. Altri sintomi meno evidenti sono il mantello secco e unto e la perdita di muscolo.

Diagnosticare l’ insufficienza pancreatica canina
Non esistono esami specifici per la diagnosi dell’Epi che, nella maggior parte dei casi, è di tipo presuntivo, poiché i cani malati presentano esami del sangue e biochimici del tutto nella norma.
Il veterinario compie la sua diagnosi tramite l’analisi dei sintomi e la visita clinica. Un ruolo fondamentale è giocato anche dalla predisposizione genetica della razza.
Nei casi di sospetta insufficienza pancreatica, dopo aver escluso tutte le altre malattie con sintomi simili, si esegue il “Test della TLI” che consente di rilevare la concentrazione del tripsinogeno della tripsina nel sangue. Nei cani affetti da insufficienza pancreatica si riscontra un valore molto basso o, in alcuni casi, non rilevabile. Si tratta di un test specifico necessario per confermare la diagnosi presuntiva.

Curare l’ insufficienza pancreatica nei cani
L’Epi è una malattia molto difficile da combattere e un’ampia percentuale dei soggetti ammalati non risponde bene alla terapia.

La terapia in caso di insufficienza pancreatica si divide in tre fasi: la somministrazione degli enzimi pancreatici, una dieta mirata e l’utilizzo di cobalamina.

Gli enzimi pancreatici sono ricavati dagli estratti essiccati del pancreas delle mucche e dei maiali. La terapia consiste nel mescolare questi estratti in polvere ai pasti del cane. La dose consigliata è di un cucchiaino di polvere ogni dieci chili di peso.
Solitamente questi enzimi sono venduti sotto forma di capsule, in questo caso occorre aprire la capsula e ricavarne la polvere prima di somministrarli al cane. In alternativa si può anche utilizzare il pancreas di bovino o di suino crudo che va mescolato con i pasti. Il pancreas fresco va congelato per conservare intatti gli enzimi.

I cani affetti da Epi devono seguire una dieta povera di fibre, per diminuire le defecazioni, e ricca di grassi. I grassi devono essere somministrati in quantità corrette per evitare carenze vitaminiche o di acidi grassi. E’ stato dimostrato, infatti, che nonostante la terapia enzimatica l’organismo continua a manifestare difficoltà nell’assorbimento dei lipidi.

Per contrastare la mancanza di cobalamina, o vitamina B12, si procede con la somministrazione di iniezioni sottocutanee della sostanza. La terapia prevede tre cicli continui con un’iniezione a settimana per sei settimane di seguito. Tra un ciclo e l’altro deve trascorrere un mese nel corso del quale si effettua il controllo dei livelli serici di cobalamina. La quantità di B12 da somministrare cambia con la mole del cane e oscilla tra 250 a 1200ug.
La carenza di questo tipo di vitamina è molto pericolosa poiché causa l’atrofia dei villi intestinali e quindi l’insufficienza gastrointestinale. Se la terapia non da i risultati sperati, allora, si può essere in presenza di altre patologie concomitanti come l’IBD, il SIBO e il diabete mellito che vanno contrastate con terapie specifiche.
Nel caso si tratti di Sibo, il veterinario consiglierà una terapia a base antibiotica (tilosina o metronidazolo) per circa 30-40 giorni.

Purtroppo l’insufficienza pancreatica non è sempre curabile e circa il 20% dei cani non risponde ad alcuna terapia.

 


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